Whistleblowing, che passione !
Whistleblowing
Finora per i consulenti le nuove regole sul whistleblowing hanno comportato solo lievi aggiustamenti. La normativa che impone alle imprese di predisporre un canale di segnalazione degli illeciti è operativa dal 15 luglio per le realtà con più di 250 dipendenti, per quelle operanti in alcuni specifici settori e per la Pa. Ma il difficile arriva adesso, sia per la partita relativa alle segnalazioni che ora potrebbero arrivare, sia per la consulenza alle aziende più piccole in vista della scadenza di dicembre.
In questa prima fase le imprese interessate erano spesso gruppi internazionali, aziende quotate, grandi soggetti già strutturati in questo senso. Il lavoro dei legali ha riguardato l’aggiornamento del regolamento aziendale sulle segnalazioni protette e della piattaforma web. La nuova normativa richiede una modalità online per le segnalazioni. Così i consulenti hanno esaminato l’Intranet aziendale e lo hanno adattato.
Dopo l’estate al centro dell’attività degli studi ci saranno le piccole realtà che spesso non hanno nessuna policy interna, nessuna piattaforma adeguata e probabilmente neanche nessuna cultura in questo senso.
C’è preoccupazione anche per gli abusi. In modo quasi automatico il whistleblower ha una serie di tutele per evitare ogni ritorsione. Questo potrebbe portare al rischio di comportamenti pretestuosi da parte dei segnalanti. Sul tema l’Anac ha pubblicato delle linee guida che indicano anche come gestire le segnalazioni ricevute. Per le imprese è questa la tematica più complessa. Per tutti occorre definire cosa si fa delle segnalazioni, cosa succede al dipendente, chi è il responsabile della procedura, come effettuare i riscontri e le investigazioni.